By my side/ Ob meni/ Accanto a me

Mostra sulle città di confine all’istituto Vega

Nei giorni scorsi Eva Kraljic, curatrice della mostra multimediale By my side/ Ob meni/ Accanto a me che ospitiamo nella nostra scuola, ci ha presentato la vita in alcune città europee che sono separate dal confine. La mostra è esposta su cinque pannelli collocati nell’atrio dell’Istituto Vega e su internet.
Durante la presentazione abbiamo potuto ascoltare quali sono i problemi delle persone che vivono il confine. Dietro a un confine c’è spesso una storia di sofferenza. Abbiamo approfondito la situazione nelle città di Belfast, Berlino, Mostar, Nicosia e naturalmente Gorizia.

BERLINO
Berlino è stata divisa in 4 settori dopo la seconda guerra mondiale controllati dagli stati vincitori: Stati Uniti, Unione Sovietica, Francia, Regno Unito. La parte dell’Unione Sovietica è passata alla Germania dell’Est che non ha avuto uno sviluppo economico come quello della parte occidentale. La gente era più povera e godeva di meno libertà, perciò molte persone cercavano di scappare oltre il muro per arrivare dall’altro lato. Non tutti ci riuscivano, molti sono stati uccisi nel tentativo di fuga. A Est si era imposto il comunismo, a Ovest il capitalismo. Oggi il capitalismo ha prevalso su tutta la città e grandi banche e multinazionali hanno occupato gli spazi vuoti della città costruendo centri commerciali e grattacieli.

BELFAST
Belfast è una città nell’Irlanda del Nord, divisa da muri che loro chiamano ‘’Peace lines’’ (linee di pace). I confini all’interno della città sono nati con l’idea di proteggere le persone da attacchi tra cattolici e protestanti. Purtroppo i conflitti irlandesi hanno radici lontane. Il re d’inghilterra Enrico VIII nel 1542 dichiara che il regno d’Irlanda è territorio Inglese, e da quel giorno fino a oggi non c’è vera pace in Irlanda del Nord.
Le prime linee di pace vengono costruite nel 1969, sono alte diversi metri e dividono vari quartieri, infatti per andare a lavorare o per andare in palestra molti impiegano più tempo del dovuto. Ci ha colpito il caso di una palestra che si è ingegnata facendo 2 entrate: una per le persone che vivono da una parte del muro e un’altra per l’altra parte.

NOVA GORICA/GORIZIA
Gorizia e Nova Gorica ora sono divise dal confine che è segnato solo sulla carta. Durante il lockdown invece era stato ripristinato veramente e non ci era permesso superarlo senza particolari permessi. Gorizia ha subito molti cambiamenti nel corso della storia, è passata sotto il controllo di diversi stati e oggi è divisa in due dal confine con la Slovenia. Durante il fascismo gli Sloveni hanno avuto vita difficile, le scuole in lingua slovena erano proibite, la lingua slovena era proibita, le associazioni slovene erano state dichiarate illegali. Per fortuna oggi il clima è cambiato, le comunità vivono in pace e in armonia, ognuno parla la lingua che vuole, a Nova Gorica si può imparare l’italiano già a scuola e a Gorizia ci sono scuole in lingua slovena. Il vero confine oggi è solo quello mentale. Le due città sono ben collegate e spesso le associazioni delle due città organizzano eventi culturali e sportivi collaborando proficuamente.

MOSTAR
A prima vista non sembra una città confinante, ma la città è divisa in due dai tempi della guerra in Jugoslavia, che in questa città ha causato oltre 2000 vittime. In certi quartieri sono ancora visibili le macerie della guerra, ci sono edifici trascurati, muri con fori di proiettile, edifici demoliti e mai ricostruiti…

NICOSIA
Cipro è un’isola divisa tra due stati: Repubblica turca di Cipro del Nord (turco cipriota) e Repubblica di Cipro (greco cipriota), di cui fa parte Nicosia. Nel corso degli ci sono stati vari tentativi di unificazione dell’isola, ma nessuno è andato a buon fine. Oggi la Repubblica di Cipro fa parte dell’Unione europea, ma anche se non c’è una guerra in corso, l’isola è molto militarizzata e intere zone sono state abbandonate dopo la guerra del 1974.